Patrizia eFanti: “Investire sull’Università per portare sviluppo, crescita cultura e occupazione”
Patrizia Fanti, candidata al Consiglio comunale con la lista Cuori Italiani a sostegno di Nicola Calandrini sindaco, espone un altro punto del loro programma, quello relativo all’Università:
“L’amministrazione e l’Università sono legate – spiega l’Architetto Patrizia Fanti – e dobbiamo insistere sullo sviluppo della cultura, anche di quella accademica, per raggiungere ‘una cultura dei saperi’. L’Università va infatti intesa come luogo di formazione della persona e del cittadino, e non come luogo di semplice informazione, per questo dobbiamo favorire un’Università che punti alla stabilità nel tempo della docenza e della didattica. Finora Latina ha sempre subìto professori di transito, soffrendone, è dunque necessario ricercare una classe di insegnanti che scelga il nostro polo quale impegno nel lungo periodo – insiste la Fanti – perché la stabilità della docenza è valore aggiunto in quanto afferma una maggiore appetibilità del titolo di studio e di conseguenza il prestigio della città. Con docenti che scelgono l’Università di Latina si potrà ragionare finalmente sulla possibilità di includere tra i formatori eccellenze pontine.”
“Negli ultimi anni il mondo dell’università a livello nazionale ha subìto una diminuzione di iscrizioni – spiega Patrizia Fanti – , insieme ad un fenomeno di dispersione causata anche dalla crisi economica che non aiuta le famiglie a sostenere le spese relative alla formazione universitaria. Penso quindi che l’Amministrazione comunale di Latina tra le iniziative che può predisporre nel principio di sussidiarietà, debba predisporre una carta di servizi per gli studenti: UniCard, che preveda una serie di convenzioni per i trasporti, per i posti di locazione, e agevolazioni di prezzo con gli esercizi commerciali e di ristorazione utili ad attrarre i fuori sede. Serve attuare una politica win to win, dove il Comune dialoghi col mondo imprenditoriale al fine di creare sinergie capaci di offrire da un lato prospettive di impiego, e dall’altro possibilità di rinnovamento dei know-how delle aziende puntando sulla ricerca e l’innovazione. Infine – conclude Patrizia Fanti – per favorire ulteriormente tale ponte tra Università e lavoro, è opportuno inserire nuove facoltà che rispondano alle vocazioni del territorio, come Agraria, Chimica, Veterinaria, Logistica”.