Blue Economy e Rio Martino
In Regione si pianifica la costituzione di un tavolo interistituzionale mirato a definire un progetto per migliorare e adeguare le infrastrutture di Rio Martino, tese alla valorizzazione ed implementazione delle attività legate al diportismo e destagionalizzazione mentre da qualche mese l’attività della pesca dei nostri pescatori è ferma perché impossibilitati all’uscita in mare con i loro pescherecci a causa dell’insabbiamento dell’ingresso al porto canale.
Si pianificano in Regione progetti ad ampio respiro legati alla Blue Economy mentre i nostri pescatori scontano, con la mancanza di lavoro, l’inefficienza del Comune di Latina al quale da tempo chiedono l’intervento di una draga per rimuovere la sabbia che ostruisce il normale traffico dei pescherecci.
I lavori debbono ancora iniziare e sono trascorsi mesi dalla richiesta dei pescatori.
Vale la pena evidenziare che per i pescatori che non possono lavorare non sono disponibili misure risarcitorie e quindi sono costretti ad attendere.
Abbiamo il dovere a Rio Martino di mettere rapidamente in sicurezza la flotta delle imbarcazioni dei pescatori che dalla pesca traggono il sostentamento per le loro famiglie, programmando in tempi brevi opere organiche e strutturate per riorganizzare e valorizzare il canale e l’area di pertinenza, come del resto va valorizzata la costa di Latina per conservare i posti di lavori esistenti e crearne di nuovi.
Quando del dragaggio si occupava la Amministrazione Provinciale bastava la determina! Perché nel bilancio era prevista la spesa “dragaggio “dal momento che il problema che sistematicamente si ripresenta.
Questa la sequenza degli avvenimenti mentre i pescatori sono colpevolmente costretti alla inoperosità.
Il Comune organizza un convegno su Rio Martino, dopo il Comune predispone la delibera ad hoc votata in Giunta quale variazione di bilancio, poi la determina dirigenziale, poi annuncio dell’assessore e poi …. i pescatori aspettano ancora con i portafogli vuoti.
A fronte del problema il Comune ritiene prioritario organizzare prima un convegno inutile allo scopo, di cui sfugge a molti la necessità, visto che il dragaggio come l’insabbiamento sono periodici ed il convegno ha ritardato colpevolmente la soluzione del problema.
Forse serviva a qualcuno per dimostrare che, in assenza di un suo intervento, il Comune non si adopera per compiere lavori indispensabili ed improcrastinabili?