CULTURA DIFFUSA
I borghi tornano in voga durante le campagne elettorali e vengono quasi sempre raccontate dall’esterno attraverso eventi spot, documentari o iniziative che per qualche ora o qualche giorno puntano i riflettori su uno di essi.
I borghi non sono un’appendice, non sono la periferia di Latina. I borghi fanno parte dell’anima di Latina ed è dovere di noi amministratori aiutare a crescere quello che c’è nei borghi e le potenzialità già esistenti. Parlo di cultura diffusa, una cultura che è arte del vivere incontrandosi costruendo un ambiente di socialità e di relazioni in spazi già a disposizione ma non utilizzati o quantomeno non utilizzati compiutamente.
Anche queste le considerazioni che mi hanno indotta a chiedere alla Commissione cultura di affrontare, anche con una regolamentazione, la gestione delle sale polifunzionali di cui le scuole gestite dal Comune sono dotate in centro come nei borghi. Nei borghi più che in centro dobbiamo intervenire.
Proposta accettata di buon grado dai componenti della Commissione Cultura nella consapevolezza che vanno utilizzate le risorse a disposizione regolamentandole con l’obiettivo di realizzare inclusione sociale, riequilibrio territoriale e valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale.
Anche in similitudine con quanto già sperimentato dal Teatro il Piccolo di Milano che ha esportato le rappresentazioni nell’interland milanese con l’obiettivo della cultura diffusa, potremmo organizzare nei borghi incursioni di attori e professionisti della scena a raccontare proprio nelle sale polifunzionali delle scuole, le opere e gli autori attraverso rappresentazioni teatrali e musicali.
Sarebbe la realizzazione di un progetto di cultura diffusa che non lascia indietro nessuno, che da la possibilità a chi abita i Borghi di testimoniare e documentare gli spazi di vita che li circondano.