Concluso il progetto “Rete territoriale per il dialogo interculturale”
Con la trasmissione della relazione di monitoraggio al Ministero, si è concluso con successo il Progetto iniziato il 5 agosto del 2011 e finalizzato ad agevolare l’accesso degli immigrati alle istituzioni, favorendo la relazione tra stranieri e operatori attraverso interventi di mediazione interculturale stimolando uno spazio di riflessione comune. Il progetto è stato utile a favorire la conoscenza reciproca tra gli operatori e tra questi ultimi e gli utenti avviando così il processo di riorganizzazione dei servizi con l’utenza straniera.
Il Progetto, oltre al Comune di Latina, ha coinvolto altri 4 Comuni del Distretto socio sanitario Latina 2 (Sabaudia, Pontinia, Norma e Sermoneta): l’Azienda Ospedaliera S.M.Goretti, la Questura, i servizi territoriali della ASL, diverse istituzioni scolastiche, i servizi sociali comunali, gli uffici anagrafe, lo Sportello Unico, gli sportelli per gli immigrati.
Il progetto ha messo ulteriormente in evidenza come nell’area del distretto sia particolarmente sentita l’esigenza di interventi di mediazione sociale e la necessità di facilitare l’accesso della collettività straniera ai servizi sociali.
“Il progetto ha messo in evidenza – dichiara l’Assessore Fanti – da un latol’incremento dal 2008 al 2011 del 62,1% della popolazione straniera che rappresenta oggi il 7,4 del totale dei residenti nell’area, dall’altro come sia sentito ai vari livelli la problematica dell’accoglienza e dell’integrazione della popolazione straniera portatrice di culture diverse con le quali noi dobbiamo confrontarci ed imparare a convivere. D’altro canto la partecipazione degli stakeholder e delle Istituzioni ai seminari organizzati nell’ambito del progetto, evidenzia la volontà sia delle Istituzioni che delle Associazioni private a creare una rete territoriale per la migliore soluzione del problema. Possiamo, infatti, disquisire – continua l’Assessore – sul fatto che sia giusto o non mettere a punto una politica dell’accoglienza e dell’integrazione degli stranieri, ma non siamo in grado di impedire il flusso migratorio nel nostro territorio. Pertanto, proprio alla luce di questa considerazione, credo sia necessaria una cultura che si sviluppi alla radice del nostro tessuto sociale e sia opportuno, creando una solida rete territoriale tra Istituzioni ed Associazioni, procedere con attività volte all’accoglienza ed alla integrazione sociale che tuteli contemporaneamente gli immigrati ed i nostri cittadini. Mi associo pertanto al Ministro Riccardi – conclude l’Assessore Fanti – quando dice che “Il problema del nostro tempo è come vivere insieme tra diversi”.