LA POLITICA A SERVIZIO DELLA COMUNITÀ
Nell’ultimo consiglio comunale con la mozione avente ad oggetto il ponte Mascarello è stato introdotto, quale tema minore, la questione degli allacci dei consorzi alla rete fognante e per conseguenza avremmo dovuto affrontare la questione del depuratore di borgo Sabotino, costruito negli anni 70 a pochi metri dalla riva del mare.
Posizione evidentemente infelice alla luce di quanto dirò.
Il depuratore “Sabotino “è sottodimensionato rispetto alla mole degli scarichi fognari degli abitanti attuali del territorio di competenza, che dal 1970 sono notevolmente aumentati e il mancato collegamento dei consorzi lo certifica.
Nel 2009, in qualità di Assessore all’ambiente con il Sindaco Zaccheo in rappresentanza del Comune di Latina, insieme ai rappresentanti dei Ministeri Ambiente, Sviluppo Economico e la società Sogin è stato sottoscritto l’accordo di programma avente ad oggetto la costruzione del nuovo depuratore di borgo Sabotino.
La nuova area, indicata in tale accordo, per la realizzazione del depuratore era ed è di proprietà della società Sogin, si trova in una posizione lontana dalle zone residenziali individuata dai tecnici in quanto idonea allo scopo.
La Società Sogin con la cessione dell’area, riconosceva alla comunità latinense, un ristoro per la servitù imposta al territorio prima dalla centrale nucleare, poi procrastinata con la chiusura della stessa, lo stoccaggio ed ancora ( come se tutto ciò non bastasse) con gli impianti della società Terna.
Sono trascorsi almeno dieci anni durante i quali la marina di Latina è stata insignita della Bandiera Blu, la Regione Lazio su richiesta del Comune di Latina (sindaco Zaccheo) ha inserito nel Piano dei Porti l’area portuale di Foce Verde, ma il depuratore è rimasto nello stesso posto, immediatamente confinante con la strada lungomare, ed in alcuni periodi fonte di miasmi.
Ritengo che la continuità nei procedimenti di costruzione dei servizi alla comunità non debba e non possa trovare interruzioni a motivo di contrastanti ideologie politiche. La politica, secondo la mia visione, deve essere intesa quale servizio alla Comunità ed è mia convinzione che il Comune debba, riprendendo il percorso amministrativo già compiuto, portare a compimento l’opera ormai indispensabile.
Le opere pubbliche non sono né di destra né di sinistra.
La nostra città di Latina ha necessità di scelte responsabili, utili al territorio ed alla sua popolazione che diano rispetto agli investimenti, risultanze concrete.
Latina non ha necessità quindi di scelte utili a qualcuno per tenere il punto
(vedi centro sociale giovanile nella ex sede Banca d’Italia), 3,5 milioni di euro, ai quali sommare almeno altro milione spesi e da spendere, per fare il centro ricreativo della gioventù di fronte al palazzo del governo.
Occorre seguire il Progetto di un territorio e disegnare responsabilmente il futuro della sua Comunità, quando occorre anche con l’impegno di scelte all’unanimità.